sexta-feira, 5 de dezembro de 2008

Morre Alex II Patriarca dos Ortodoxos Russos

«Il recupero e la valorizzazione dell’antica tradizione liturgica è un fatto che noi salutiamo positivamente. Noi teniamo moltissimo alla tradizione. Senza la custodia fedele della tradizione liturgica, la Chiesa ortodossa russa non sarebbe stata in grado di resistere all’epoca delle persecuzioni, negli anni Venti e Trenta del Novecento». Alex II sobre o Summorum Pontificum

Eis o que diz Andrea Tornielli sobre o fato:

Si è spento stamattina il patriarca Alessio II, capo della Chiesa ortodossa russa. Il patriarca, che da tempo aveva problemi di salute, si è aggravato improvvisamente ieri. L’avevo incontrato e intervistato nell’agosto 2007, quando mi ero aggregato a una delegazioni di vescovi del Friuli-Venezia Giulia in visita alla Chiesa di Mosca. In quella occasione Alessio II aveva usato parole di elogio per la decisione di Benedetto XVI di riabilitare la liturgia antica. Se il patriarca fosse vissuto ancora qualche mese, sono convinto che avremmo assistito allo storico incontro con il Papa. Il proseguimento e il consolidamento del dialogo dipenderà molto dalla scelta del suo successore. Dopo la fine dell’URSS e con la rinascita del fenomeno identitario che vede nella religione ortodossa l’elemento costitutivo dell’appartenenza alla Russia, si sono verificate talora chiusure e difficoltà nei confronti dei (pochi) cattolici presenti nel Paese. Ma significativi passi in avanti si erano registrati di recente, anche grazie all’azione del nunzio, mons. Mennini, e del nuovo arcivescovo, mons. Pezzi. Di Alessio vorrei ricordare il modo con cui celebrava: era uno dei pochi pastori russi che poteva sostenere l’intera divina liturgia solenne senza aver bisogno di leggere i testi da recitare e da cantare. La liturgia della dormizione, celebrata nell’omonima chiesa al Cremlino è stata per me un’esperienza davvero sublime.